“Un carissimo saluto e un ricordo nel nostro cammino verso il Padre. Sto impostando la pastorale dei giovani su basi solide: sviluppo umano, spirituale e sociale (eventualmente anche politico). Vorrei portare i giovani ad una crescita globale. Dio non è fatto di scatolette che vanno in buchi particolari! Dio dev’essere un Dio che permea tutta la nostra vita nell’arco delle 24 ore… Bisogna fare un cammino di fede che ci porti a scoprire il Gesù del Vangelo. Troviamo la pace solo in una relazione di amore personale con la persona di Gesù…”
(Padre Luciano Fulvi – 27 marzo 2004, ultima lettera alla famiglia)
Padre Luciano Fulvi nacque a Uzzano, in località Querceta, il 15 maggio 1928 da Fulvio e Dina Franchi, contadini mezzadri nella proprietà Di Grazia. Ebbe tre fratelli, Renato, Lelio, Piero, e due sorelle, Giuliana e Suor Daniela, al secolo Maria, missionaria comboniana in Egitto. Durante la Seconda guerra mondiale, la casa colonica della famiglia Fulvi fu bombardata, per cui i vari componenti dovettero arrangiarsi in sistemazioni di fortuna. Il piccolo Luciano fu ospitato dall’allora arciprete di Uzzano, don Gino Giuntoli, sacerdote molto colto, poeta provetto, che era stato segretario del vescovo e cappellano militare nella prima guerra mondiale: sul suo esempio Luciano decise di diventare sacerdote. L’8 dicembre 1941, Padre Fulvi entrò dunque in seminario a Pescia e si interessò subito alle missioni, grazie alle animazioni missionarie di un padre comboniano della Casa di Carraia, a Capannori (LU). Il 5 ottobre 1946, fece ingresso nel noviziato comboniano di Firenze e il 9 settembre 1948 emise i voti temporanei e, in seguito, fu mandato a Rebbio (Como) a terminare gli studi liceali. L’anno seguente, passò a Trento come assistente dei seminaristi comboniani, studiando contemporaneamente la teologia presso
il seminario diocesano. Il 30 maggio 1953, fu ordinato sacerdote a Milano dal cardinale Ildefonso Schuster. Nel giugno, celebrò la prima messa nell’arcipretura dei Santi Jacopo e Martino di Uzzano. Successivamente, Padre Fulvi fu inviato in Inghilterra per prepararsi alla missione in Uganda, dov’era stato destinato, studiando l’inglese, collaborando nel contempo alla formazione dei seminaristi comboniani nel collegio di Stillington. Nel dicembre 1956, dopo un breve rientro in famiglia, partì per l’Uganda, dove fu destinato alla missione di Nyapea, nella diocesi di Arua, come insegnante d’inglese e di religione. Nel 1964, dopo otto anni di missione, fece ritorno in Inghilterra, per ristabilirsi dalla malaria contratta in Uganda, e dal 1965 al 1974 fu padre spirituale e poi formatore del seminario minore di Mirfield, quindi divenne promotore vocazionale e superiore ad Ardrossan, nel 1980 animatore vocazionale e superiore a Glasgow nel 1982 superiore locale a Mirfield e nel 1985 promotore vocazionale a Glasgow. Nel 1990 fece ritorno in Uganda come promotore vocazionale a Ombacì, fino al 1995. Contemporaneamente, fu cappellano dell’Ombaci College, fondato dai comboniani. Divenne altrettanto animatore del “Movimento studentesco cristiano” della diocesi di Arua. Nel 1996, nonostante i problemi di salute (impianto di cinque by-pass), accettò d’essere inviato a Kampala, per riprendere il lavoro di promotore vocazionale e qui entrò nella Direzione nazionale della “Gioventù cristiana”. L’anno successivo, fu colpito da infarto e messo momentaneamente a riposo. Nel 1998, divenne cappellano della facoltà di Economia di Kampala e in diverse scuole superiori. Nel 2002 fu nominato superiore della comunità di Layibi, cappellano del Layibi College e del Centro vocazionale intitolato a Daniele Comboni, nonché assistente della pastorale giovanile diocesana di Gulu.
Nel 2003, Padre Fulvi fece ritorno in Italia per festeggiare i 50 anni di sacerdozio con i propri cari, celebrando messa a Uzzano e a Ponte Buggianese (parrocchia di Albinatico). Nel settembre, ritornò in Uganda a Layibi. La sera del 30 marzo 2004 avvenne la tragedia. Alcuni disperati fecero ingresso nella stanza di Padre Fulvi, dentro la missione di Layibi, lo sorpresero alle spalle mentre si stava coricando e lo uccisero. La notizia del tragico assassinio di Padre Fulvi, divenuto il 25° martire comboniano, fece il giro del mondo. La Diocesi di Pescia, dove Padre Fulvi era nato e aveva sviluppato la sua vocazione, cadde in un generale sgomento. Celebrazioni spontanee di cordoglio si svolsero a Ponte Buggianese e Albinatico. Nella Cattedrale di Pescia, il Vescovo Mons. Giovanni De Vivo celebrò un solenne pontificale, cui presero parte l’Amministrazione comunale e le associazioni di volontariato della città del fiore e del vicino Uzzano, paese natale di Padre Fulvi. I funerali, cui presero parte circa tremila persone, furono celebrati a Layibi, dove le sue spoglie riposano. Una targa è stata posta al cimitero di Uzzano, presso la tomba dei genitori. Nel primo anniversario del martirio di Padre Fulvi, in Valdinievole ebbero luogo due significative manifestazioni. A Uzzano, Padre Fulvi fu ricordato con una solenne celebrazione del Vescovo di Pescia Giovanni De Vivo presso l’Arcipretura dei S. s. Jacopo e Martino, cui seguì la commemorazione civile al Palazzo del Capitano, presenti l’Amministrazione comunale, rappresentanze della Regione Toscana e rappresentanti dei Missionari Comboniani. In quell’occasione, fu presentata una biografia di Padre Fulvi, scritta dal comboniano veronese Lorenzo Gaiga, dal titolo “Con la missione nel cuore”. Nel 2007, il Comune di Uzzano gli ha intitolato una strada nella frazione di Sant’Allucio.