Nel 1909, fu nominato arciprete Don Narciso Zari, giovane ed energico presbitero di Ponte Buggianese, molto sensibile alle tematiche sociali. L’anno successivo, in seno alla Compagnia del Santissimo Sacramento, Don Zari promosse la costituzione della Misericordia di Uzzano, per l’assistenza agli infermi e il loro accompagnamento all’ospedale. La vecchia cappella mortuaria dell’Opera dei Santi Jacopo e Martino fu trasformata nella sede del sodalizio filantropico. Nel 1915, Don Zari fondò il Circolo giovanile cattolico “Nova Juventus”, che da statuto richiedeva “l’osservanza franca e completa dei doveri cristiani”, consentiva l’adesione dai 12 anni in su e a 14 con diritto di voto, prevedeva un’adunanza nell’ultimo sabato del mese per affrontare argomenti religiosi e politico-civili. Il 15 maggio 1915, fu eletto Arturo Angeli presidente, Siro Natali vicepresidente, Armando Lavoratti segretario, Ugo Lavorini, Bruno Silvestri, Plinio Natali, Donatello Lavoratti consiglieri. Molti militanti del Circolo dettero vita al sindacato “bianco” nelle campagne uzzanesi e, nel 1919, animarono il Partito Popolare Italiano. Sempre nel 1915, a Uzzano si costituì la Cassa Rurale Cattolica, a sostegno dei lavoratori, con Don Zari presidente, Giulio Franchi vicepresidente, Amos Bartolozzi, Carlo Giaccai, Attilio Lavoratti, Siro Natali, Valente Pallini consiglieri, Armando Lavoratti e Angiolo Papini sindaci effettivi, Pietro Lavorini e Carlo Vezzano segretari supplenti. Colpito da un male incurabile, Don Zari morì nel 1923, lasciando i suoi “ragazzi” nello sgomento, i quali vollero ricordarlo con una lapide sulla facciata della sede della Misericordia. Sotto la guida di Don Zari, maturerà la propria vocazione religiosa Padre Mario Schiavelli, religioso salesiano nativo della località Sant’Erasmo. 

Dopo Don Zari, giunse a Uzzano il chiesinese Don Gino Giuntoli, figlio dello storico maestro del paese Gaetano. Don Giuntoli era stato segretario del vescovo di Pescia Mons. Angelo Simonetti e cappellano militare nella Prima guerra mondiale. Fu il parroco negli anni difficili della dittatura fascista e della Seconda guerra mondiale. Proprio durante il conflitto, fece sentire la propria vicinanza alla popolazione, ospitando in canonica i senza tetto e allestendo una mensa per i poveri. Morì agli inizi del 1945, all’indomani della liberazione della nostra zona dall’occupazione nazista e prima che finisse la guerra. Diverse vocazioni religiose maturarono sotto Don Giuntoli, tra cui il religioso salesiano Padre Ferdinando Salvestrini, che sarà ordinato nel 1948, e il missionario comboniano Padre Luciano Fulvi, che riceverà l’ordine nel 1953. 

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