L’Oratorio della Beata Vergine dei Dolori nella frazione di Sant’Allucio fu costruito nel 1732 da Cristofano Pistelli su quello che nei vecchi documenti era definito il “crociale di Campugliano”, ossia il luogo dove dove lo “stradone fiorentino” incrociava l’antica via per il Molinaccio. Fu benedetto nel 1733 dal vescovo di Pescia Mons. Bartolomeo Pucci. Nel 1746, Antonio Francesco Bonazzi lo ampliò, lo dotò di organo e lo elesse a luogo di sepoltura per i defunti della famiglia. Pur di patronato dei Bonazzi, l’oratorio mantenne tuttavia lo status di “oratorio pubblico”, aperto ai fedeli della borgata. All’interno, è presente la tomba del celebre pittore e critico d’arte pesciatino Innocenzo Ansaldi, autore di una guida alle bellezze artistiche della Valdinievole. Nipote dell’arciprete di Uzzano Antonio Ansaldi, fu avviato dallo zio agli studi ecclesiastici e a quelli artistici presso l’Accademia d’arte di Roma; divenuto chierico, prese la custodia dell’oratorio Bonazzi e, alla sua morte nel 1816, lì fu sepolto. Sulla tomba si legge: “INNOCENTIUS ANSALDUS CIV. PISC. / POESI CLAR. PICTURA CELEBR.(is) / ERUDITIONE NULLI SECUNDUS / MORUM INTEGR. SPECTATISS. OMNIB. CARUS / CUIUS AB SPIRITU NOMINEQUE MORS / DUM CORPORI NON PEPERCIT / UT IMMORTALIT. FRUERETUR / PIE OBIT XIV KAL. MART. MDCCCXVI / VIXIT ANNOS LXXXII DIES IV”. All’interno, si

(Nella foto: l’interno)

può ammirare la graziosa cantoria in legno con decorazioni pittoriche settecentesche, tra cui un cartiglio che ricorda la fondazione, sopra la quale si trova un piccolo organo. Dietro l’altare maggiore, una nicchia con la statua della Madonna dei 7 dolori, realizzata negli anni ’60 del ‘900 al posto di una precedente “statua vestita” risalente al XIX secolo. Sull’unico altare laterale, una copia della Madonna del Buon Consiglio custodita nell’Arcipretura dei Santi Jacopo e Martino di Uzzano. Ai lati del

(Nella foto: processione della Madonna Addolorata, 1948)

presbiterio, due tele settecentesche raffiguranti un santo e una santa. Interessanti alcune lapide settecentesche e ottocentesche visibili in chiesa e nell’attigua sacrestia.

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