Le due chiese del Torricchio a fine ‘800, la parrocchiale dedicata a S. Jacopo e la conventuale dedicata all’Immacolata Concezione.

Una primitiva chiesa dedicata a Santa Maria e Santa Marta sorse in epoca medievale nei pressi di una torre di avvistamento posta ai margini del padule, il “torricchio” per l’appunto. Tale chiesa era originariamente retta da un “romito”, un sacerdote eremita stipendiato dalla Comunità di Uzzano, e custodita da una compagnia. Sin dal ‘400, fu molto adorata al suo interno la statua della “Madonna della Ciregiola”, tutt’oggi custodita in chiesa. Con l’arrivo dei Padri Cappuccini, la chiesa divenne cappella del neonato convento. A seguito delle bonifiche promosse nel padule, la campagna attorno alla cappella e al convento del Torricchio si arricchì di numerosi appezzamenti di terra con case coloniche e ciò contribuì alla crescita della popolazione, tanto che i pievani di Uzzano cominciarono a trovarsi in difficoltà nel garantire l’assistenza agli infermi. Nel 1650, il proposto di Pescia Mons. Giovanni Ricci attribuì la mansione di curato al sacerdote che officiava la chiesa della compagnia, stabilendo che i battesimi e i matrimoni fossero ancora celebrati a Uzzano. Nel 1674, i frati costruirono la loro cappella conventuale a fianco della chiesa antica. Il 12 settembre 1715, la chiesa curata del Torricchio fu solennemente consacrata dal visitatore apostolico Mons. Benedetto Falconcini, vescovo di Arezzo, e dedicata a S. Jacopo. Una targa marmorea, oggi posta sulla parete laterale sinistra, riporta l’epigrafe in latino “Benedictus Falconcini, Patricius Volaterranus, Eques Sancti Stephani, Episcopus Aretinus, Sacri Romani Imperi Princeps in Hetruria et Comes Cesareus, Dum in Diocesi Pisciensi Visitatoris Apostolici officio fungeretur, templum hoc Divo Jacopo Apostolo dicatum prie idus septembris anno salutis MDCCXV solemniter consecravit eoidemque die anniversarium quotannis celebrare indulsit”. Nel 1789, furono celebrati i primi matrimonio nella parrocchia del Torricchio. Nel 1822, fu edificata la casa canonica per il rettore del Torricchio, a spese del Governo granducale. Il rettore Giovanni Battista Pucci, come chiosa nelle cronache parrocchiali, dovette terminarla a sue spese. Il fonte battesimale fu benedetto il 29 dicembre 1826. Il primo battesimo fu amministrato l’8 gennaio 1827 alla piccola Maria Rosa Liberata Ercoli. Il territorio della parrocchia del Torricchio inglobò una parte di territorio facente parte del Comune di Pescia. Nel primo mattino del 25 luglio 1832, ricorrenza di S. Jacopo, patrono del Torricchio, una grandinata di inusitata intensità e grossezza (i chicchi arrivarono a 14 once, circa 300 grammi) devastò i raccolti in tutta la zona, in particolare falcidiò le viti, di cui era ricca la campagna torricchiana. Dopo quella grandinata, si ebbero mesi di siccità, tanto da far seccare i pozzi. Fu decisa una processione di penitenza con il S.S. Crocifisso per implorare la grazia della pioggia, che giunse il 6 novembre.

La chiesa dell’Immacolata Concezione negli anni ’60.

Per grazia ricevuta, i torricchiani stabilirono che avrebbero tenuto la festa del S.S. Crocifisso ogniqualvolta che la ricorrenza di S. Jacopo fosse caduta di domenica. Nel 1848, fu benedetto il cimitero nello spiazzo antistante il convento, che sarebbe servito anche ai defunti della parrocchia di S. Lucia. Nel 1871, il Comune di Uzzano costruì il cimitero dove si trova attualmente, inizialmente destinato ai morti delle parrocchie del Torricchio, di S. Lucia, della Costa e di Uzzano; tre anni dopo, per i residente delle parrocchie di Uzzano e la Costa, sarebbe stato inaugurato il cimitero sulla collina, in località Marginone. Nel 1874, l’allora rettore Don Celestino Monti ebbe degli attriti con la popolazione, che si conclusero con l’episodio increscioso dell’incendio alla porta della canonica. Il 22 giugno di quell’anno, Don Monti fu costretto a lasciare la parrocchia. Nel 1915, il vescovo di Pescia Mons. Angelo Simonetti decise di trasferire il rettore del Torricchio Don Emilio Magrini e incaricare il cappuccino Padre Alessandro Cerbioni di fungere da parroco. Due anni dopo, il vescovo affidò la parrocchia in pianta stabile ai frati. La vecchia chiesa parrocchiale fu lasciata in uso alla compagnia. Padre Cerbioni, nativo della comunità, rimase alla guida della parrocchia fino al 1926. Fu sostituito da Padre Emilio Nannini da Volterra, che mantenne l’incarico per dieci anni. Tra il 1936 e il 1941, la chiesa conventuale fu sottoposta a ingenti lavori di ristrutturazione e divenne la parrocchiale, dedicata all’Immacolata Concezione. In quegli anni, fu pure demolito il vecchio campanile e ricostruito ex novo. Dopo una breve parentesi di Padre Serafino Calamari da Villa Basilica, nel 1937 divenne parroco Padre Salvatore Tonacci. L’anno seguente, Padre Tonacci fu trasferito e fu sostituito da Padre Rosario Giannecchini da Pascoso. Un gruppo di torricchiani, per protesta verso tale trasferimento, chiuse il portone della chiesa. Per evitare scontri, Padre Giannecchini fu subito sostituito da Padre Mauro Roni da Calomini. Nel 1957, fu nominato rettore del Torricchio Padre Angelico Battaglia, molto amato dalla popolazione. Negli anni 1963 e ’64, furono ristrutturati l’area presbiterale e il coro. Nel 1967, giunse al Torricchio, con funzioni di parroco, Padre Mauro Alberto Costa da Massa, che rimase alla guida della comunità per quasi mezzo secolo, fino al 2012. Gli successe Padre Giovanni Lazzaroni come amministratore parrocchiale, anche se Padre Costa ha assicurato la sua presenza fino al 2017. Nel 1971, Padre Costa promosse la ristrutturazione della chiesa parrocchiale, con l’istallazione di un’ampia superficie a mosaico sulla facciata. I tasselli del mosaico furono realizzati dai bambini della scuola elementare del Torricchio, dove Padre Costa insegnava religione, e i lavori eseguiti da una ditta specializzata di Firenze per l’ammontare di Lire 6.000.000, raccolti tra la popolazione. Negli anni ’80, il presbiterio fu affrescato dal pittore uzzanese Mosè Pagni e vi fu istallato un altare conforme alle disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II. L’abside fu decorata con scene sacre. Nel 2017, giunse al Torricchio come parroco Padre Aureliano Turco Liveri, che è rimasto fino al 2022. Con la partenza di Padre Aureliano, si è conclusa la presenza dei Padri Cappuccini nella comunità del Torricchio.

 

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