La Chiesa dei Santi Jacopo e Martino di Uzzano è un vero e proprio scrigno di fede e arte, formatosi in più di otto secoli di storia. L’esterno, ancorché rimaneggiato a fine ‘800, si presenta in stile romanico, con tecniche costruttive che denotano influenze lucchesi (cornici dei sottotetti, torre campanaria con passaggio sottostante) e pistoiesi (i marmi bianchi e verdi del rosone e della finestra sopra il portale d’ingresso). L’architrave del portale riporta tre bassorilievi raffiguranti l’aquila imperiale, il giglio fiorentino e il fuoco ardente della comunità di Uzzano.

L’interno, a navata unica con soffitto a capriate lignee, custodisce numerose testimonianze pittoriche e scultoree appartenenti a varie epoche. Nella loggia destra della cantoria, sulle cui pareti sono presenti affreschi cinquecenteschi della scuola del Sodoma, è visibile l’acquasantiera, con bacile romanico e basamento integrato nei restauri di fine ‘800. Nella loggia di sinistra, con affreschi quattrocenteschi, è presente, in una nicchia, la statua in terracotta del Sant’Antonio Abate (XVI sec.), attribuita a Giovanni della Robbia; lì vicino, il fonte battesimale seicentesco, a pozzo, con coperchio in legno intagliato. L’organo, a mantice, fu costruito nel 1903 dal celebre maestro organario Filippo Tronci di Pistoia. Lungo le pareti, preziose tele cinque-seicentesche; sul lato sinistro, un San Girolamo (XVII sec.) del pittore uzzanese Alessandro Bardelli, segue una Madonna del Rosario e santi (XVI sec.), di Francesco Brina. Nella cappella del Santissimo Sacramento, barocca, è visibile l’immagine della Madonna del Buon Consiglio, donata nel 1754 da Papa Benedetto XIV all’arciprete Antonio Ansaldi; la coperta raffigura San Rocco e San Sebastiano. In una nicchia, la terracotta cinquecentesca dell’Immacolata Concezione. Notevole il pulpito ligneo seicentesco. Sull’altare in pietra già di patronato della famiglia Orsi, la tela dell’Incoronazione della Vergine (XVI sec.) di Alessio Gimignani, restaurata nel 2006, trafugata, poi ritrovata e di nuovo restaurata. Ai lati del presbiterio, le tele settecentesche dei santi Jacopo e Martino. L’altare maggiore seicentesco, un tempo patronato del Comune, ha incastonate le reliquie di Sant’Innocenzo, originariamente collocate nel Convento dei Santi Francesco ed Elisabetta, soppresso nel 1785. Nell’abside, edificata nel XVI secolo e decorata nel ‘600 e ‘700, è collocato il prezioso Crocifisso medievale, databile al 1320 circa, che recentemente è stato attribuito al “maestro del Crocifisso di Camaiore”, scultore attivo su tutto il territorio dell’antica Diocesi di Lucca; festeggiato nel mese di maggio, è patrono della Misericordia di Uzzano. In una teca, è custodita la statua della Madonna del Rosario, ottocentesca, con manichino di legno, arti snodabili, viso e mani in ceramica e un ricco vestiario in tessuti preziosi; portata a Firenze nel 1990 e sottoposta a un lungo restauro conservativo, ha fatto ritorno in paese nel 2019. Sull’altare già di patronato Anzilotti, la tela seicentesca della Vergine Maria e santi. Nel locale alla base del campanile, è custodito l’affresco della Crocifissione, opera quattrocentesca attribuita alla scuola di Neri di Bicci. Sopra gli stalli in legno, destinati nelle solennità alle Autorità comunali, si trova la tela cinquecentesca dell’Annunciazione, di Giovanni Battista Naldini. Segue il San Francesco che riceve le stimmate (XVII sec.), a lungo attribuita a Ludovico Cardi detto il Cigoli, in realtà dell’uzzanese Alessandro Bardelli. Al centro della navata, lapidi che segnalano antiche sepolture, tra cui quella destinata ai sacerdoti. In sacrestia, si trovano le tele Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria, entrambi datate 1606 e opere del pittore fiorentino, trapiantato a Pescia, Ippolito Brunetti.

VISITE GUIDATE

Dal 2019, a cura del Comitato per la tutela e la valorizzazione della Chiesa di Uzzano, vengono periodicamente organizzate aperture al pubblico dell’edificio con visite guidate. Per informazioni, chiedere all’indirizzo restauropieveuzzano@gmail.com.

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