Al tempo della costruzione del campanile, il rettore don Adolfo Marchetti avrebbe voluto procedere con l’ampliamento della chiesa, considerata insufficiente per una popolazione notevolmente accresciuta dall’età della fondazione della parrocchia. Inoltre, si constatava quanto fosse pericoloso per i fedeli l’ingresso direttamente sulla Via Lucchese, con il tram che vi passava a raso (proprio nel ’38, però, sarebbe stata soppressa la linea) e le prime auto e camion che vi sfrecciavano senza tanti riguardi. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fece desistere don Marchetti dal proposito, che fu rinviato alla fine del conflitto. Nel 1946, il Rettore commissionò allo studio Chiostri di Pescia un progetto per l’arretramento, allungamento e allargamento dell’edificio sacro, ma i lavori non ebbero mai seguito perché la guerra aveva alimentato la miseria per tutti ed egli non potette nemmeno contare, come avvenne anni prima con il campanile, sulle generose donazioni degli imprenditori “fornaciai”, anche loro in ginocchio; alla fine, si ripiegò su un generale ammodernamento dell’edificio, abbattendo la tettoia sopra la porta d’ingresso, tinteggiando l’esterno e rifacendo pavimenti, infissi e altri arredi.

Il 1946 fu anche l’anno in cui fu fondato il circolo ricreativo parrocchiale, affiliato all’ACLI (Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani), con la finalità di avvicinare alla parrocchia i lavoratori delle fornaci di laterizi, delle vetrerie, i coloni e i mezzadri, e fornire loro un’adeguata formazione cristiana, oltre che momenti di sana ricreazione; la cerimonia d’inaugurazione si tenne il 10 marzo, presente il segretario provinciale prof. Gerardo Bianchi, futuro parlamentare. Presso il circolo ACLI, venivano effettuate alcune proiezioni cinematografiche la domenica pomeriggio, le prime mai avvenute in paese, evitando alla popolazione di recarsi ai cinema di Pescia o di Borgo a Buggiano. Nel 1947, fu istituito all’ACLI il “segretariato del popolo”, con la funzione di aiutare la popolazione nella compilazione di pratiche, domande e moduli vari; tale consulenza era svolta a titolo volontario dal maestro Martino Aldo Ercolini.

Il 1° luglio 1956, la comunità parrocchiale fu in festa per l’ordinazione presbiterale del compaesano padre Augusto Taddei, entrato nell’Ordine dei Padri Cavanis di Venezia.

Nel 1958, in occasione del cinquantesimo di sacerdozio di don Marchetti, l’ACLI di Santa Lucia si dotò di una sede più grande e moderna, ristrutturando e ampliando i vecchi locali del circolo cattolico e della Misericordia. I volontari dell’ACLI, capitanati dal presidente del circolo Ercolini e dai dirigenti Giovanni Gasperini, Fosco Fattorini, Carlo Michelotti, Bruno Paganelli, Ettore Tintori, Ilio Fabbri, Enrico Baldaccini e altri, si dettero da fare a raccogliere mattoni ed embrici presso la fornace Rossi, ormai chiusa, che furono utilizzati per i lavori, portati avanti dall’impresa edile di Giovanni Bagnatori su progetto del geometra Curzio Mostardini. Sempre in occasione del giubileo sacerdotale di don Marchetti, che fu nominato canonico onorario della Cattedrale di Pescia dal Vescovo mons. Dino Luigi Romoli, la chiesa parrocchiale fu dotata di un nuovo altare maggiore, opera della ditta Lorenzoni di Pietrasanta.

Nel 1948, ad opera delle volontarie del C.I.F. (Centro Italiano Femminile) di Santa Lucia, la cui presidente era la signora Emilia Marini Lavoratti, fu fondato l’asilo parrocchiale, gestito dalla signora Nella Bonci. L’asilo trovò spazio dapprima in un locale lungo la Via Lucchese, prospiciente il circolo ACLI, poi fu realizzata la nuova sede in Via di S. Lucia, dov’è rimasto fino alla chiusura, negli anni ’70.

Nel 1967, scomparve prematuramente il dottor Giovanni D’Aroma, medico molto popolare, presidente della Misericordia di Santa Lucia negli anni ’50 e dell’Associazione Medici Cattolici della diocesi di Pescia; il dottor D’Aroma aveva anche ricoperto vari incarichi politici e amministrativi, come consigliere del Comune di Uzzano e della Provincia di Pistoia.

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