Alla fine del 1967, il giovane presbitero don Romano Gori fu nominato coadiutore della parrocchia di Santa Lucia e vi portò subito il vento innovatore del Concilio Vaticano II, conclusosi due anni prima. Il viceparroco si concentrò sulla pastorale giovanile e l’anno seguente, 1968, caratterizzato per i grandi fermenti in ambito sociale, politico ed ecclesiale in tutta Italia e nel mondo, creò il G.U.G. (Gruppo Uzzanese Giovani), coinvolgendo anche ragazze e ragazzi fino ad allora distanti dalla parrocchia.

Nel 1970, don Romano, subentrato all’ultranovantenne don Marchetti nella guida della parrocchia, fu deciso ad ampliare l’esperienza educativa dei tanti giovani che era riuscito a coinvolgere e intraprese la strada dello scoutismo, fondando il gruppo “Uzzano 1”, in seguito affiliato all’Agesci.

Nel 1974/75, don Romano decise di ovviare definitivamente al problema del pericoloso ingresso alla chiesa parrocchiale, presso il quale si erano verificati incidenti mortali a danno dei fedeli che uscivano dalle funzioni. Furono promossi radicali lavori di ristrutturazione, con i quali si invertì l’orientamento dell’edificio sacro; il nuovo ingresso fu realizzato presso la vecchia sacrestia, che fu trasformata in porticato, il presbiterio fu trasferito in corrispondenza della vecchia porta d’ingresso e della cantoria, che fu abbattuta, l’organo fu collocato nella vecchia abside. I lavori furono portati avanti dai parrocchiani e lo stesso don Romano si cimentò tra cazzuole e secchi di calcina.

Alla fine degli anni ’70, un gruppo di parrocchiani decise di rimettere su la confraternita di Misericordia a Santa Lucia; furono coinvolti i pochi soci rimasti dell’antica Misericordia di Uzzano, fondata nel 1672, e i donatori di sangue Fratres del Torricchio. Nacque nel 1980 la nuova Misericordia di Uzzano, che accorpava le tre associazioni precedenti, con Giulio Brissi presidente. Nel 1989, don Romano fu nominato parroco di Chiesina Uzzanese e tale avvenimento provocò un’autentica insurrezione tra i parrocchiani, che non accettavano di vedersi privare del loro punto di riferimento da quasi venticinque anni.

Agli inizi degli anni ’90, fu realizzato il sottopassaggio di fianco alla chiesa parrocchiale, la cui escavazione rischiò di minare per sempre la stabilità dell’edificio. Il parroco don Oreste Agnesi dovette promuovere, a distanza di vent’anni, una nuova radicale ristrutturazione della chiesa parrocchiale, preoccupandosi anzi tutto di metterne in sicurezza le fondamenta; in quell’occasione, furono rifatte le facciate e attuati degli ingentilimenti all’interno.

Sempre al tempo di don Oreste, s’inaugurò la nuova statua della Madonna del Rosario, scultura artistica in legno proveniente da Selva di Val Gardena.

Nel 2001, il parroco don Mario Avella decise di ristrutturare i locali del circolo ricreativo parrocchiale, dopo anni di inattività.

Con il parroco don Francesco Diana, il circolo fu affiliato all’Anspi, nacque così il Circolo “Don Adolfo Marchetti”, in onore dello storico Rettore.

 
 
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